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NEI
DINTORNI
Di
seguito troverete alcune notizie turistiche
della zona.
IL
CASTELLO DI COLPETRAZZO
Costruito
tra la fine del XIV e l’inizio del XV
secolo, conserva ancora intatta la sua
struttura originaria. Subito dopo l’arco
di ingresso si trova l’antica parrocchiale
di San Bernardino e la sala dell’antica
confraternita del Santissimo Sacramento
interamente decorata con un prezioso ciclo
di affreschi votivi della seconda metà del
‘400 e dei primi anni del ‘500.
IL
CENTRO STORICO DI MASSA MARTANA
Massa
Martana è situata su una rupe (m. 356
s.l.m.) ai piedi della catena dei Monti
Martani. La dolcezza del clima, la bellezza
dell’ambiente naturale, la presenza di
significative memorie storico-artistiche,
oltre alla posizione geografica – favorita
anche dalla vicinanza di città d’arte
come Todi, Montefalco e Spoleto –
conferiscono a Massa Martana un ruolo
privilegiato come luogo di soggiorno e di
villeggiatura. La dorsale dei Monti Martani,
le cui cime più alte superano i mille
metri, fa da cornice al territorio comunale
e ne costituisce una delle principali
attrattive: le sue estese foreste
sempreverdi, facilmente accessibili, offrono
agli amanti della natura la possibilità di
piacevoli escursioni. Nel comprensorio di
Massa Martana, attraversato dal più antico
tratto della via Flaminia, sussistono
preziose testimonianze di epoca romana e
paleocristiana, come il Ponte Fonnaia e, nei
pressi, un suggestivo complesso catacombale
tardo-antico. Di rilevante interesse
monumentale sono inoltre vari pittoreschi
borghi e castelli (Rocchette, Castelvecchio,
Viepri, Castelrinaldi, Montignano,
Colpetrazzo, Villa San Faustino, Mezzanelli),
pregevoli abbazie di epoca romanica, che
conservano ancora ampi resti delle loro
originarie strutture architettoniche.
Il
centro storico è tuttora chiuso dalle mura
castellane, scandite da possenti bastioni, e
presenta, accanto a pittoreschi scorci
medioevali, una prevalente architettura dei
secoli XVI e XVII. Interessante è la porta
d’accesso, ben conservata, sulla cui
parete destra sono murate delle pietre
scolpite: un’iscrizione romana che ricorda
il restauro della via Flaminia fatto
eseguire dall’imperatore Adriano; lo
stemma della famiglia Fonzi e, più in alto,
lo stemma di Massa Martana: un fiore a
cinque petali con la mezzaluna.
La
chiesa parrocchiale è dedicata al patrono
San Felice che le agiografie indicano come
vescovo e martire dell’antica Civitas
Martana. Dalla balaustra della facciata
si eleva il barocco campanile eretto nel
1637 con il concorso del cardinal Barberini.
Un semplice ed elegante portale immette nel
vasto interno, ad una sola navata coperta da
una grande volta a botte, ove si conserva il
barocco altare maggiore, con architetture e
sculture lignee, e una pregevole tela di
Giacinto Boccanera da Leonessa (1723).
Poco
fuori la cerchia delle mura si trova la
chiesa di Santa Maria della Pace edificata
tra il 1521 e il 1589. Di forma ottagonale e
sormontata da una snella cupola con
capolino, è rivestita esternamente di
travertino con cornici correnti. Nel
sontuoso interno si ammirano il pregevole
affresco della cupola con Storie del
vecchio e del nuovo Testamento
attribuito a Giovanni Antonio Polinori
(1647-49) ed un delicato affresco del ‘400
raffigurante la Madonna del latte tra i
Santi Giovanni Battista e Giacomo
(attribuito a Bartolomeo da Mirando)
appartenente ad una più antica edicola
votiva posta lungo la via Flaminia nel luogo
ove più tardi venne edificata la chiesa e,
subito dopo, l’annesso convento dei
francescani del Terz’Ordine Regolare.
Nei
pressi del centro di Massa Martana, lungo il
tracciato dell’antica via Flaminia, sorge
la chiesa di Santa Maria delle Grazie. La
fabbrica attuale risale alla fine del ‘400
ma fu probabilmente su di una chiesa più
antica come suggeriscono materiali
architettonici del XIII secolo riutilizzati
nella costruzione. Del XV secolo è la
facciata, rettangolare, in pietre di varie
dimensioni, con elegante oculo e campanile a
vela. L’interno, ad una sola navata,
presenta nella tribuna e sulle pareti
interessanti affreschi di scuola umbra della
prima metà del ‘500. Vi si conserva pure
una preziosa statua lignea di Sant’Antonio
Abate del 1484.
L’ABBAZIA
DI SAN FAUSTINO
Venne
edificata sui ruderi di una villa romana,
della quale recenti scavi hanno rivelato le
fondazioni ed un impianto rustico ad essa
collegato. La chiesa è dedicata a San
Faustino che la leggenda indica come
discepolo e compagno del vescovo della Civitas
Martana San Felice. La facciata, di
stile lombardo, è deturpata dalla
ricostruzione del portico, avvenuta in epoca
moderna e che male si armonizza con lo stile
della chiesa. In alto, al centro, vi è una
bella trifora con colonnine marmoree,
affiancata a destra dell’epigrafe con
l’iscrizione di Lucius Julius Marcianus
e a sinistra da una frammento di fregio
dorico con metope a rosette e bucrani. La
parete destra si eleva su di un alto
basamento di grossi blocchi di travertino ed
è scandita da pilastri semicircolari come
l’abside duecentesca, molto elegante e ben
conservata. L’interno, ad unica navata, è
molto rimaneggiato. Al centro dell’abside
sono interrati due sarcofagi, uno dei quali
è ritenuto quello del Santo. Di particolare
interesse la semplice e rustica struttura
dei locali dell’ex-monastero benedettino
ed un architrave altomedievale con rozze
incisioni di incerto significato.
L’elegante campanile è di recente
costruzione ma si armonizza egregiamente con
lo stile della chiesa.
LA
CATACOMBA CRISTIANA
E’
l’unico monumento del genere finora
scoperto in Umbria. Il cimitero sotterraneo
è costituito da un cunicolo principale
discendente lungo circa 25 metri ed alto
fino a 4 metri; vi si accedeva con una
ripida scala scavata nella roccia, oggi
molto consumata e nascosta sotto la moderna
scala di metallo. Dal corridoio centrale si
dipartono simmetricamente quattro cunicoli
laterali di diversa lunghezza; i due
cunicoli di destra sono poi uniti tra di
loro da un altro cunicolo curveggiante che
corre quasi parallelo a quello centrale. Le
pareti dei cunicoli presentano file di
loculi sovrapposti, di varie dimensioni,
regolati sul corpo che vi si inumava. I
loculi sono per la maggior parte rovinati e
manomessi ma è ancora possibile vederne
alcuni inviolati, chiusi da tegoloni,
soprattutto nelle file più basse;
interessanti quelli scavati a forma di
sarcofago sormontato da arcosolio e alcune formae,
tombe ricavate sul pavimento dei cunicoli.
La catacomba è simile a quelle di Roma e
risale al III-IV secolo; con ogni probabilità
fu costruita dalla comunità cristiana del Vicus
Martis e delle villae rusticae ad
esso adiacenti, comunità che si sviluppò
molto presto e fu piuttosto numerosa (nella
catacomba sono state individuate oltre 300
sepolture). Recenti scavi hanno portato alla
luce anche i resti di una piccola basilica
cimiteriale, da cui anticamente si accedeva
al sepolcreto.
LA
CHIESA DI SANTA MARIA IN PANTANO
E’
una delle più antiche ed interessanti
dell’Umbria. La chiesa è annidata nel
vano di un edificio tardo imperiale, del
quale sono visibili, nella fiancata destra,
le murature laterali in opus reticulatum
con ricorsi di mattoni. La facciata, del
XIV-XV secolo, è caratteristicamente
pendente in avanti; un portale ad arco
acuto, in conci alternati bianchi e rossi
con cornice marmorea, ed un bel rosone ne
abbelliscono la semplice struttura
rettangolare.
Nell’interno,
diviso in tre navate, si conservano urne
cinerarie, frammenti decorativi romani e
numerose iscrizioni. Notevoli il grande
capitello corinzio riutilizzato come
sostegno dell’ultima arcata di destra; il
grande cippo dell’altare con
l’iscrizione che ricorda i Vicani Vici
Martis. Frammenti dell’antico
pavimento a mosaico e ad opus spicatum
sono stati rinvenuti in recenti lavori di
restauro. Di un certo interesse anche gli
affreschi delle pareti. A destra della
facciata, attigua ad un alto muro romano, si
eleva una torre quadrata con coronamento ad
archetti medioevali del XIV secolo. A
sinistra della chiesa, sul muro esterno
dell’ex-monastero, è murata un’urnetta
funeraria con bassorilievo raffigurante il sacrificio
di Ifigenia. Da notare che la torre e la
facciata della chiesa di Santa Maria in
Pantano non sono in linea con la strada
moderna ma con quella a destra che segna
l’antico percorso della via Flaminia.
IL
PONTE FONNAIA
E’
una poderosa costruzione viaria, ad una sola
arcata a tutto sesto, costruita in grossi
blocchi di travertino perfettamente
squadrati. Le pareti hanno un leggero
bugnato e l’arco si imposta su una
cornice, che sporge leggermente e si
prolunga sia dentro il cunicolo, sia sulle
spallette laterali. Il ponte ha una
larghezza di 20 metri ed è alto circa 10
metri. Ben conservati sono anche i fianchi
del ponte, a grossi blocchi di travertino e
riempiti con muro a sacco. In molti blocchi
si riscontra la sigla P II o soltanto
II probabilmente relativa a
istruzioni di posa in opera. Il ponte venne
costruito dai romani intorno all’anno 220
a.c. e il suo aspetto attuale risale con
ogni probabilità al restauro augusteo.
Permetteva alla via Flaminia, il cui
tracciato è ancora ben conservato
attraverso i campi, di valicare un piccolo
affluente del torrente Naia.
A
pochi passi dal ponte, verso nord, restano i
fianchi di un altro ponte, di ben più
piccole dimensioni, con quattro filari di
pietre ed un tratto del lastricato.
L’ABBAZIA
DEI SANTI FIDENZIO E TERENZIO
Si
crede fatta costruire dai Nobili di Massa
nell’XI secolo ma la fabbrica più antica
sembra risalire ai secoli IX e X quando,
nell’attiguo monastero, vi si installò
una comunità di monaci benedettini che la
ressero fin verso la fine del ‘300. La
chiesa è dedicata ai martiri Fidenzio e
Terenzio che, originari della Siria,
partirono da Roma per diffondere la
religione cristiana. La facciata è in
pietre squadrate a filari bianchi e rossi;
ha un semplice portale con arco a tutto
sesto sopra al quale si apre una bifora a
due rincassi con colonnina in pietra. Sul
fianco sinistro si eleva una snella torre
campanaria quadrangolare, poggiante su una
base dodecagona a grossi blocchi di
travertino. La base ha una grande volta a
cupola ed è probabilmente un mausoleo
romano di epoca tardo imperiale. Il
grandioso interno ha un bel soffitto, con
piastrelle interamente decorate, rinforzato
con arcate gotiche. Nel presbiterio
sopraelevato si trova un antico altare
costituito da una lastra di travertino che
ricopre il sarcofago dei due martiri e
adornato di quattro colonnine angolari di
pietra. La parete di fondo ha tre alte
finestre strombate a feritoia ed è
interessantissima per i numerosi frammenti
scultorei alto medioevali reimpiegati nella
sua ricostruzione. Ai lati della scalinata
centrale due stretti passaggi conducono alla
cripta dove una centrale colonna romana di
marmo grigio, con bellissimo capitello
ionico e due colonne laterali di travertino
sorreggono un magistrale incrocio di volte
rinforzate, nel rifacimento duecentesco, da
robusti sottarchi.
L’ABBAZIA
DI SANTA MARIA DI VIEPRI
Sembra
sia stata eretta dai signori di
Castelvecchio intorno al 1150. Pur avendo
subito ampliamenti e rifacimenti posteriori,
mostra ancora ben visibile la struttura
romanica primitiva. La facciata, a due
spioventi, è in blocchi squadrati di pietra
ed ha un portale a due rincassi, sormontato
da una bifora. Unita con la facciata, a
destra, si eleva una massiccia torre
campanaria, oggi mozza. Interessanti le
absidi duecentesche, recentemente
restaurate, ed i frammenti scultorei romani
ed altomedioevali, incassati nelle pareti
del monumento durante la sua costruzione.
L’interno è diviso in tre navate ed è
coperto da volte a crocera. Vi si conservano
un antico calice finemente cesellato; una
tela di Andrea Polinori con la Natività
della Madonna e frammenti di affreschi
del XVII secolo.
L’ABBAZIA
DI SANTA ILLUMINATA
Si
crede eretta sopra il sepolcro della martire
ravennate. La chiesa risale al secolo XI.
Nella stessa epoca fu costruito anche
l’annesso monastero, che fu retto dai
monaci camaldolesi. La facciata ha un
caratteristico portale a tutto sesto con
quattro archi rientrati, affiancato da due
arcate cieche, anch’esse a tutto sesto.
Sopra la porta centrale si apre una bifora
con colonnina di marmo. In alto è
incastonata una lastra alto medioevale,
databile al IX secolo. Nella parte
posteriore della chiesa, deturpata da
costruzioni posteriori, è ancora visibile
una parte dell’abside superiore con due
feritoie per l’illuminazione. Un
campaniletto a vela è innalzato sulla
sommità della parete, non in simmetria con
il centro.
L’interno,
molto guasto e rimaneggiato, è costituito
da una sola navata, che in origine aveva il
presbiterio rialzato con sottostante cripta
ed era coperto da volta a botte con
sottarchi.
(testo
tratto da Itinerario Massetano di
Carlo Ridolfi)
APPUNTAMENTI
ANNUALI
Gennaio |
Festa
di Sant’Antonio Abate |
|
|
Fiera
di San Faustino |
Massa
Martana scalo |
Marzo |
Sagra
della polenta |
Viepri |
|
Fiera
del Beato Ruggero |
|
Pasqua |
Sacra
rappresentazione della Passione |
|
|
Fiera
di Santa Maria in Pantano |
|
Maggio |
Processione
al santuario della Madonna del
Fosco |
|
|
Processione
alla chiesa dell’Ascensione |
|
|
Fiera
Agro-Artigianale dei Monti Martani |
|
Giugno |
Infiorata
del Corpus Domini |
|
|
Festa
di Sant’Antonio |
|
|
Fiera
di San Felice |
|
Luglio |
Sagra
del buon mangiare |
Villa
San Faustino |
|
Fiera
di Sant’Emidio |
|
Agosto
|
Giornate
Massetane |
|
|
Feste
Colpetrazzesi |
Colpetrazzo |
|
Festa
di San Giovanni |
Viepri |
|
Fiera
del Perdono |
|
Ottobre |
Fiera
di San Luca |
|
Novembre |
Cantate
dei morti |
Colpetrazzo |
Dicembre |
Festa
degli auguri |
|
|
Presepe
vivente |
Villa
San Faustino |
|